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Comunicato

Comunicato

Comune:

Marostica

Data:

29/07/2016 00:00

Oggetto:

Secondo incontro congiunto delle Conferenze dei Sindaci delle Ulss 3 e 4 UN NUOVO WELFARE PER RISPONDERE A NUOVI RISCHI SOCIALI

Descrizione:

Secondo incontro congiunto delle  Conferenze dei Sindaci delle Ulss 3 e 4

UN NUOVO WELFARE PER RISPONDERE A NUOVI RISCHI SOCIALI

IL TEMA IN DISCUSSIONE TRA I PRIMI CITTADINI ACCOLTI DAL SINDACO DI MAROSTICA MARICA DALLA VALLE

Il secondo incontro congiunto dei Sindaci delle Ulss 3 e 4 si è svolto in questi giorni nella prestigiosa e storica sala consiliare del Castello Inferiore di Marostica.

Molti i primi cittadini che hanno raccolto l’invito, accolti dal sindaco di Marostica Marica Dalla Valle,  e che hanno ascoltato attentamente gli interventi di Giorgio Roberti, Direttore Generale delle due Ulss (di Bassano del Grappa e dell’Alto Vicentino) a cui è seguita la relazione di Giovanni Bertin dell’Università Ca Foscari di Venezia sul tema “Cambiamenti Sociali e nuovo welfare”.

Vi è stato nella nostra storia recente” ha affermato Giorgio Roberti, Direttore Generale “un diaframma temporale che gli analisti fanno ricadere al 2008, l’anno della crisi, in cui sono state “scoperchiate”  le difficoltà socio economiche già latenti. Da allora il cambiamento, o meglio il cambiare, l’aggiornare le politiche, le azioni e gli interventi, sono diventate un “mantra” condiviso a vari livelli. In sanità il Veneto ha risposto con la proposta del nuovo Piano socio sanitario regionale, oggi in discussione e con il Decreto in fase di approvazione che riorganizza l’assetto  delle Aziende Socio Sanitarie regionali. A livello sociale sono emersi in questi anni tre temi tra loro concatenati su cui si è accentrata l’attenzione  degli esperti e la percezione della popolazione: i nuovi rischi sociali, individuali e collettivi, frutto di fenomeni sociali in continuo cambiamento,  a cui si deve rispondere con la valorizzazione delle persone e delle comunità organizzate (Istituzioni, Volontariato, ecc.) e con la partecipazione e il coinvolgimento attivo dei cittadini”.

Giovanni Bertin, docente di Economia alla Cà Foscari,  esordisce con due domande: “Nuovo welfare: cosè“? E ancora: dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso sono sempre uguali i rischi sociali? La risposta merita approfondimenti. A nuovi fenomeni sociali (globalizzazione, web, instabilità familiare e lavorativa, ecc.) si affermano e conseguono nuovi rischi sociali a cui le istituzioni devono saper rispondere con nuovi servizi di welfare. E nel nuovo welfare  è compresa anche la sanità, considerando che “la salute è determinata solo in parte dai servizi sanitari, in quanto essa è l’effetto combinato dei fattori ambientali, economici e sociali che condizionano la nostra quotidianità”.  In un sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali ritenuti indispensabili (welfare state) si assegnerà alla persona un ruolo attivo nel costruire la risposta al suo bisogno (capability) e alla società quello di creare le condizioni e accompagnare le persone tramite un patto o contratto sociale di responsabilità (ad esempio a fronte della perdita del lavoro risponderanno le politiche sociali o quelle attive del lavoro). Un ruolo importante è quello dei Sindaci delle varie Comunità che, vivendo la loro esperienza amministrativa a diretto contatto con i mutati fenomeni sociali e con i conseguenti nuovi bisogni della popolazione, possono sperimentare direttamente interventi innovativi di welfare, sostenendo la capacità delle persone di prevenire o affrontare il disagio. Personalizzazione, redistribuzione della responsabilità, partecipazione, piano strategico di comunità, integrazione delle politiche, innovazioni e investimenti sociali, dunque, sono le risposte ai nuovi rischi sociali.

Per Riccardo Poletto e Robertino Capozzo, Presidenti delle Conferenze dei Sindaci delle due Ulss 3 e 4, la proposta di unificare le due Ulss (Bassano del Grappa e Alto Vicentino) nell’Azienda socio sanitaria pedemontana rientra perfettamente nella logica di rispondere ai nuovi bisogni, concentrando le risorse per affrontare i nuovi rischi. “Fughiamo ogni dubbio al riguardo: nella proposta di unificazione per la creazione di un nuovo soggetto istituzionale, l’Ulss pedemontana, non vi è stata e non vi è alcuna volontà di prevaricazione da parte di chicchessia. I territori delle due Ulss 3 e 4 hanno sempre anticipato i cambiamenti a fronte di nuovi bisogni riuscendo in tal modo a innovare i modelli organizzativi che spesse volte sono stati successivamente ripresi da altre realtà”.

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